L’autunno alle porte diseredate
Mi perdo
tra sentieri inspiegabili, pensieri ineccepibili
tra labirinti caleidoscopici.
Cosa sono e costa resta
nel caos di questo mondo
che non si ferma, intontito rotola
su assi decentrate ed io
qui ferma nel centro
fragile tra mille strade fradice,
scende lenta la pioggia
mi ricopre gli occhi
ed io non vedo più
resto immobile.
Ferma nel tempo.
La pace del terreno morbido
in questi sguardi truci e duri
tramandano rocce friabili a figli inerti,
non mi muovo ancora
finché non sarà il Sole leggero
a bussare su questi occhi
stretti a loro stessi,
tremanti di gocce e rugiada
senza forze per accogliermi.
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