Silenzio d’acqua notturna
Frantumi indelebili color petalo sbiadito pelle spenta – speranza nel verdeggiare della non linea, sinuosità interdetta al nesso logico – sparito. Colore del gioco occhi celati veli non dichiarati, rapidi battiti in timidi scivolii – nonchalant nel disperderti, come vapore come incenso e fumo – inutile lacerante. E petali di rosa le dita ed i piedi
La danza friabile della marea
Tu credi, tu credi alla terra sotto i piedi? Alle maree notturne nell’onda che si alza? Alzo il passo, piede freddo è fredda la panchina il marmo gelido – cedo il mio calore il riscatto dell’attesa. Interminabili i minuti la foschia che acceca – i raggi solitari per giustificarmi. Non troverò scogli, fari o gabbiani
La nebbia ed il divano
Tacita e muta la camminata stanca lo sbuffo del divano graffiare per pensare – lento naufragare non ascolto musica più alta e non penso o penso troppo. Ignoro incurante il battito del polso non ho memoria scapperà la noia nel tremore nel tremare senza forza senza stimolo – solo frenare. Odio la nebbia. Photo© angelicaphotographs