Anno: 2013

Silenzio d’acqua notturna

Frantumi indelebili color petalo sbiadito pelle spenta – speranza nel verdeggiare della non linea, sinuosità interdetta al nesso logico – sparito. Colore del gioco occhi celati veli non dichiarati, rapidi battiti in timidi scivolii – nonchalant nel disperderti, come vapore come incenso e fumo – inutile lacerante. E petali di rosa le dita ed i piedi Continua

Il gusto evitabile s’incollerà al palato

Non tremo il mio è un inchino alla nave che salpa – il carico di pensieri ora inabissato – il declino l’attimo prima del mattino le federe puzzano. L’odore di fumo anni per impararne l’odio triturarlo fine per non sentirne il gusto – l’assenza. Continua

La danza friabile della marea

Tu credi, tu credi alla terra sotto i piedi? Alle maree notturne nell’onda che si alza? Alzo il passo, piede freddo è fredda la panchina il marmo gelido – cedo il mio calore il riscatto dell’attesa. Interminabili i minuti la foschia che acceca – i raggi solitari per giustificarmi. Non troverò scogli, fari o gabbiani Continua

La nebbia ed il divano

Tacita e muta la camminata stanca lo sbuffo del divano graffiare per pensare – lento naufragare non ascolto musica più alta e non penso o penso troppo. Ignoro incurante il battito del polso non ho memoria scapperà la noia nel tremore nel tremare senza forza senza stimolo – solo frenare. Odio la nebbia. Photo© angelicaphotographs Continua

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