Sul bancone della cucina. Il gelo ed il carbone.
Cerco riparo, cane impaurito
ho le orecchie basse e mi raccolgo
Il primo ripiano, il più alto
mi accoglie e raffredda i pensieri
congela piedi e natiche
Solo attraverso queste mani
prova ora a congelarmi il cuore
mentre brucia, bastardo.
E’ vecchio stile:
usa il carbone.
Sul bancone della cucina
obbligo il mio corpo al caos
odore di fritto nei vestiti
i piatti sono ancora com’erano
– leggermente spostati
solo per lasciarmi il posto.
Ho lasciato un boccone di cibo
lo guardo – fisso – con rifiuto
ed il mio riflesso è solo ombra
– informe ed instabile
e ci riconosco un’anima.
(E’ ancora viva)
photos © saver-ag
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