Tra caffè bruciato e tazze rotte
Odio il rumore dei sogni rotti
la mattina – le parole stanche
e le labbra troppo asciutte
per baciare ed ascoltare.
I respiri fermi immobili
per non muovere la polvere
su vecchi mobili- immaginari
in un mente vuota, sfitta
da un’anima sfrattata.
Odio l’odore del caffè che brucia
– tanto non lo bevo, me ne frego
proseguo, non guardo la finestra
passa troppa gente frettolosa la mattina.
Si muove troppo in fretta il tuo cappotto –
oggi il primo freddo ed io non so chi sei,
vedo a malapena la forma del tuo collo
immagino se posso la forma delle mani.
Rifugiati nei caffè
– nei vestiti troppo larghi
negli occhiali, tra i giornali
– nell’individualismo invernale.
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