Diario di Bordo
Danze che s’aprono Innanzi al maestrale Ardito il respiro, Radente è il volo Incerto del Mare, Ora inizia a tremare. Distratti i tuoi occhi, Illuse le fiacche mani. Breccia nel ponte Ordito nel cuore, Radioso di vento Danzante indolore, Ora di fronte.
Maree e sordi
Spargi sale e sabbia la terra brucia risacca, affondi in arsura mentre vento, placido muore. Spandi a terra vuoto graffiato, poco ignoto tramandato e reso gioco o storto spento fuoco. Nascituro sordo il mondo ti sconviene le parole maniacali di inutili e scontate ti sovvengono o strangolano, silenzio. Sparute anime disperse lamentose e tristi saziatevi
Mare
Fragore immaginario i pensieri volatili dispersi in vento forte. Straniti gli sguardi attoniti mentre indossi le tue luci tralasciando scialbe voci. Tremi dentro il mare mentre foglie naufragano e i capelli sherry in ghiaccio. Volano le mani in stanche forme spegnendo le fiamme arse, io penso tralascio i pensieri
Poesie Notturne
Poesie postume a pensieri dispersi Osati, osannati e finti persi Esumati in umide notti tra Silenzi colpevoli ed assensi. Innocenti filamenti d’ordito Erigono fiamme tenui Nelle oscure veglie, Ostentando coraggio Tramando l’estremo salvataggio Tramato e sperato, spoglio. Umidità latente Raccoglierà le spoglie, Nascondendo Eludendo. Photo credits to: Sylwia Makris