Dieci Lune per pianeta Delirio
Ogni pensiero, raso mi scava il cuore – il cervello – il fegato passava dalla mano al bicchiere ora tra i capelli e il seno e non strappo i fogli li ripiego convulsi. Mille aerei pronti – la guerra bombardare il nemico vietare rifornimenti, condannarli usare le armi atomiche – quantità illimitate – delimitando i
Mordila (La vita)
C’è chi si nasconde, trasuda vetro e coca havana si sente il candore sporco dei pensieri inamidati la perfezione comune, il pensiero comune e tutto si sciolse – ghiaccio nel montenegro. Annacquare l’alcool o la vita – il crimine tutto è denso e concentrato nella sua natura a puoi mordere ora, sentirla viva nelle labbra
Ad un cielo sordo per le stelle cieche
Ferite che sono solchi in realtà, trincee maledette ed io le uso, le sfrutto come fossero difese mi difendo con lo stesso dolore che mi distrugge – stupida, nel mio distruggermi due volte stupida nel pensare troppo e nel volere il giusto perché il giusto, il bene che penso è utopia esiste il sufficientemente ma
L’indifferenza sarà martire
Raccolgo in buone dosi senza mai lamentarmi, senza sosta raccolgo nei bordi dei marciapiedi tra gli sputi dei passanti. Raccolgo con ingordigia per nasconderla tutta, renderla invisibile – dietro una corta tenda. Sarà mai nata al mio cuore la mia mente ignorerà il nome l’aria scorderà il suo odore – sarà sua stessa martire,