Silenzio d’acqua notturna
Frantumi indelebili color petalo sbiadito pelle spenta – speranza nel verdeggiare della non linea, sinuosità interdetta al nesso logico – sparito. Colore del gioco occhi celati veli non dichiarati, rapidi battiti in timidi scivolii – nonchalant nel disperderti, come vapore come incenso e fumo – inutile lacerante. E petali di rosa le dita ed i piedi
La nebbia ed il divano
Tacita e muta la camminata stanca lo sbuffo del divano graffiare per pensare – lento naufragare non ascolto musica più alta e non penso o penso troppo. Ignoro incurante il battito del polso non ho memoria scapperà la noia nel tremore nel tremare senza forza senza stimolo – solo frenare. Odio la nebbia. Photo© angelicaphotographs
Le tue mani, ora così sole
Nel durare delle sere
nelle frane senza nome
in tutti i volti senza colore
in tutti gli occhi uguali
negli Osanna non creduti
nei tuoi jeans distrutti
la tua pelle spenta
i tuoi occhi vuoti
Il Bel niente della nudità
L’essere il niente nella nudità lasciare gli affanni per “essere” alle parrucche ed ai rossetti – intrise le pelli di cera, spreco di tempo alla vita. Salute! Si brinda la gioia nell’essere brilli – senza vita mentre navigo nel vuoto così docile e libero. Abbandonatemi qui – proseguite abbandono la fantasma-gotica accendo candele sulle cere,