La Scoperta del Buio
Sola o solitaria al calar del buio non nascondo il mio volto agli alberi, cedo l’incalzare del mio passo al mormorio del fiume. Seguo nel mio dondolare il fruscio che accompagna lento lo spogliarsi del bosco, riposeranno gli spiriti nella fresca seta dissetati da rugiada e vinaccia del mattino. Questa è l’ora del silenzio calmo
Avremo pena di loro, proseguiremo.
Il binario arrugginito su cui poggiano leggeri piedi in bilico senza freni, dischi rotti mentre danza lento il vento – la carezza dimenticata si posa docile ora nella gradualità del tramonto. Sono passi ora verso altri, nel tremolio – nel frammentario spegnersi delle stelle la prima foglia rinasce, impaurita – sarà la prima a morire
Ego a in-finite Mani
Così poco tempo così breve spazio nascosto, altrove ogni sentiero resta, permane. L’estro scorre assieme all’ego soggioga, annusa accompagna anime in solitudine. Rifugiati eretici mentono al sale lungo guance lungo le arsure. Così poco tempo, la lezione infinita si prosciuga il fiato scorre l’anima infinite mani! Il tempo ci sembra infinito, sempre. Ci illudiamo che
Lo sguardo è oltre
Spara, mira lo sguardo è oltre marea espansa inesplosa nella superficie, tremula come piombo stagnante nei tremolii nelle vallate solitarie, raccolto nel senno di un sentiero dissestato o asciutto come occhi informi fissi, fissati su sguardi spenti fu manti scemano si stravolgono si spandono a terra e prosciugati scompaiono. Spara mira lo