Guardiano sens-duale*
Nella notte sorvegliami come tramonto esteso agli abissi nelle tenebre accoglimi come la riva accoglie la marea contenendo gli ardori nel perimetro delle tue braccia con delicatezza, per non indebolire la fiamma e con tenacia, per mantenerla viva. Sarà così Luna e Marea il movimento Libido delle menti nel contendersi i Sensi tra astri e
Poesia e lacera
Poesia e lacera anima del fuoco fradicia e sazia nella sete dei tuoi occhi dispersi nelle brughiere ed infiniti deserti che si specchiano nella tua iride. Come ignoti giochi d’ombra nello scorrere delle tue mani che, fiamme accese, si spargono sulla pelle gelida. Torneranno vivi gli sguardi gelidi ed immobili ora febbrili ed in fiamme
Dimentico di pensieri raggiungimi
Dimentica e dimentico di pensieri raggiungimi, dov’è ombra rendimi viva solo negli attimi astrusi di sguardi vuoti finiti mentre sismici si alterano gli animi come in preda a fuochi o solo eterni spasmi per trapianti mal riusciti. Quindi bruciami come fiato il catrame rendimi fiamma così velocemente sparirò in un buio che brami celebrami alla
All’erba infinita che si estende verticale
Attendo con labbra fragili nascosta in petali e spine tra sentieri sotterrati, perché il Sole disidrata pensieri e curve deboli. Resto nella notte abbandonandomi ai riflessi ai lampi secolari agli alberi fulminei all’erba infinita che si estende verticale tra cosce e polsi senza lasciare respiro né tremito alcuno. Così, stremata mi cingerò al suolo in