Soffiando al cielo languido
Ho perso nei sogni flebili travolta in nei indelebili le spirali astratte e fragili, tra i fogli di compagini disperse madri taciute! Dimeni il corpo appeso e il tuo sguardo sospeso, il vuoto nelle tempie un solo, fioco, lume acceso il mio respiro perso, teso. Soffia il vento, è gelido e questo cielo è languido
Foglia tra le mani gelide
Studierò le mani, e le dita, i rami correggo gli origami senza i tuoi domani. Cicatrici vuote, asciutte o malridotte ti guardi e ti reprimi, m’osservi, sopprimi. M’arrangio su filo e assaggio l’addio, amano poi dimenticano la foglia sono io.
Decadente alla Luna di Dicembre.
Le vostre luci rossi al neon, spenti ve ne andate in gabbie vuote, i corpi. Lancette ferme e le vostre bocche aperte, tra sentieri a me ignoti. Gli occhi spenti vuoti, come pochi rapidi fuochi, ballate i vostri lenti. Sarà la Luna di dicembre ci abbandonerai per sempre, saranno i geli e le ragioni sarà
In questo mondo isterico
Frassino di legno o d’ebano il disegno spazio e lascio segno mi perdi e ti contengo. Mi trattengo all’orizzonte da lontano una fronte o un fronte occidentale e le vostre idee pronte. Bagliori a Nord le mie maree, ti disperdono o sono alla deriva. Azalea che si disperde nei venti lontani, profumo impercettibile come il