Vecchi silenzi, nuovi lividi
Ad ogni svolta, un nuovo angolo – Polvere dove restano immobili Pensieri – sguardi e mani. Si dimenticano in fretta le parole, si scordano le promesse, labili come le Geminidi nel cielo di dicembre. Ci si scorderà dei profumi e desideri, carezze e desideri. Scorrere- acqua di sorgente. Scorrere, tempo in clessidra.
La lascivia del fuoco
Non un vezzo né forma – sì voce e profumo; accompagnano in danza – sguardi ed intenzione. La libido s’attrae, fuoco ardente – fiacco e lascivo al primo vento. Onde sul confine – assillano i pensieri. Una – una e cento affondano la nave. La voce si ripete, il profumo si fa tormento. Photo Credits to:
Danzatori folli del Nulla
Un vento forte su scogliera fragile crolla gracile al mareggiare lento e m’inabisso sciolta tra occhi e volti e nascondo i fianchi a sciocchi ingordi che si perdono, si lasciano e s’abbandonano. Mi perdo anche stanotte, tra i flussi e vetri rotti nei miei pensieri – nei miei pensieri lanciati in aria, finti desideri per
Dei tempi freddi e rudi
Togliti le scarpe e affonda in un centrimetro d’altezza sciogliti nel freddo della notte ed urla al vento i pensieri dichiarati dall’alcool: – non siamo nulla se non i tappi a terra i vetri rotti, le chitarre con le corde spezzate e le ragazzine viziate, non siamo nulla. Versi a caso, urlati eri più sbronzo