Il lineamento adatto
Le sagome del viso tremendo paradiso, quel lineamento adatto ad ogni tuo ritratto il dato di fatto. I suoi occhi color cielo nessun velo, a lei nessun velo. Copertina patinata su quella pelle inamidata sulle gambe liscie, su quei fogli a striscie.
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Il sorriso sul tavolo la mano nel letto, sguardo allo specchio scivoli, il foglio. Le fronde sulla pelle le regole sul piano assaggia invano a pezzi, menagramo. Finzione, esitazione debole mestiere frangente fragile l’arte delle sere.
Desiderio d’inverno ricordando notti estive
Hai mai contato stelle l’inverno quando è freddo? Il termostato che non sale, mi perdo, le tue mani coi tuoi calli. Vorrei stringerle, prenderne il calore avvertirne le linee sentire il tuo odore e il tuo corpo mentre balli. Sugli scogli ferma, rigida t’osservavo, lontana fuggendo a sguardi t’evitavo, tempo perso i soliti ritardi.
Fragile e mesta
Fragile foresta di secolar brughiera, t’ergi schietta e fiera alla mia ira funesta. Serrata, mesta e pura, al tuo cuore il ciel si presta a distrugger l’arsura con acqua ch’ or sì pesta.