L’ultimo addio
Si squarciano i veli della tua presunta innocenza I tuoi occhi sbarrati al muro, colpevoli Mentre nuovi voli s’alzano dallo stagno Tu taci, inerme e consapevole dei torti E le menzogne celate ai mari lontani. Insisti testardo che il corso permane E in esso resta stabile la tua follia, Insanabile consapevolezza delle correnti che fremono
Io sono tormenta
Profondo è il mare che celo agli altrui occhi Come perenni tempeste in cielo astrale Mentre quieto il vento dorme E le fronde di alberi secolari tremano. E cosí è il mio sguardo perso In moti erbosi d’onde marine Che si lasciano domare da un soffio Incoscienti della forza del loro ciclo. Sono bufera di