L’aurora scialba di Corso Milano
Persi tra equazioni matematiche Sguardi vacui e vuoti, Languido, singoli sterili. Spargendo anime come film, Tu, Sparami con sguardi acidi Tu, Napalm occidentale, Amore unicellulare. E le tue ciglia lunghe Più di Corso Milano, Ti osservo passare Il tuo sguardo perso. Respiri di traverso, Ti guardo attraverso Oltre gli occhi e i seni, Vivido diamante.
Tra le vie e le tue idee
Le parole spente su fragili pendii, le tue colline stanche i tuoi occhi sulle vie e le tue idee oh le tue idee… Le tue idee celate, le tue nobili intenzioni si posavano su me ormai consunta esitazione d’un essere brutale che non sei. Hai tessuto notti rosse tracciato giorni bui tra folli e ricorrenti
Foglia tra le mani gelide
Studierò le mani, e le dita, i rami correggo gli origami senza i tuoi domani. Cicatrici vuote, asciutte o malridotte ti guardi e ti reprimi, m’osservi, sopprimi. M’arrangio su filo e assaggio l’addio, amano poi dimenticano la foglia sono io.
Sarà il vento gelido di questo ultimo giorno nuovo.
Un modo semplice, un pensiero docile al tuo divenire il mio apparire. I pugni chiusi le mie paure, e le doppie punte, le labbra bruciate. Sono fragili, è il vento gelido. Ho perso il tempo oppure il conto. Ho lasciato la strada, i tuoi lampioni questo è il mio deserto Sentimenti, campo aperto films senza