Indomita fragilità
Sono sola, sabbia dispersa frugata tra mare tempestoso in aria sciolta mi vedo sperduta tremante in caduta, rialzarsi ardere nel fuoco e tramutare sono vetro ai tuoi occhi guardami attraverso – osserva i solchi nelle fragili pieghe.
Al tramonto degli ultimi vent’anni
Non ho imparato a danzare non è mai stato il momento ho perduto il filo, l’acqua ruggiva nel mentre sparivo, in ventre pensieri era l’argine del fuoco che ignoravo, tieni sono solo i miei ieri, i domani sbiaditi sono scogli, ben irti contro aria sciolta se solo sapessi, ombra mia che /ad ogni parola frantumo
Spoglia al vento, al mare in sale
Spoglia, di tutto spogliata eccomi, all’impetuoso al Vento tramato inerme come fuscello come nave nella tempesta tra frasche voluttuose, Ecco, eccomi tremenda senza veste all’invisibile, senza presa osserva ma non prende mai, piglia le vesti abbandonandomi a riva. Sono spoglia, umida la spuma accoglie ma rifiuta nella nudità in scogli aridi, senza e privi di