Verranno allora i Canti
Musica elfica per distrarre – astrarre e sedurre pensieri e fili oscuri, trame vuote e stanze di fantasmi. Fuggire, scelta stupida l’ombra resta tale – lega, nonostante il cuore annega, solo la mente, scioccamente, nega. Solo il vento, astuto, se ne frega mentre il vestito abbandonato prende la forma della piega, sarà il soffio infastidito
Crolli incontrollati
Spranga la vecchia porta – chiudimi dentro – è l’ora. Sono il demone celato tra capelli ed occhio ambrato. Mi temo, al contempo mi bramo ed ardo. Brucio l’anima. L’attesa corrode, troppo tempo. Convinta mi riconosco a stento, sono ciò che avevo desiderato? E’ rimasto quello spigolo smussato o dal peso pure lui è crollato?
Sguardi – Vedere non guardare!
Sguardi. Occhi inconsapevoli che si posano su pelli che non conosciamo, accarezziamo i contorni seguendone le linee ed i colori arrivando a percepire i pensieri se siamo abbastanza coraggiosi. Sguardi che sfiorano anime ogni secondo e vigliaccamente scappano distratti dal semaforo che scatta e dal rumore del traffico. Fugaci come il caffè al bancone del
Marino il cuore
Te ne andrai leggera come il petto nel cuore, saluterai in silenzio come il vento all’aurora e svanirai, per sempre con la leggerezza di uno sguardo sulla pelle. Mille mila stelle – nascoste ad animo ribelle che non brilla – trema che questo vento strema; abbandonati, il mare è grande nasconderà alla bufera il cuore