Tremo ancora per i tuoi occhi rossi
Cosa è rimasto di noi con respiri divisi tra cielo e nuvole? Sono rimasti soli i nostri brevi respiri comuni e il nostro vento nell’argine del fiume è scappato dal dolore, non scompiglia più i miei capelli ora statici, immobili nell’assenza delle tue mani. Resta solo, sulla mia pelle il sale delle tue lacrime mentre
Per rovinarti ci pensa lo Stato
Credi ancora nel governo che ti avvilisce e non ti da tregua e ti lavora fino a quando assorbirai ogni loro idea “buona”. Li crederai vincenti li crederai migliori spererai per il figlio dei nuovi lavori. Ma cosa vuoi che in fondo questa Italia sia se non un’altra figlia dell’Ipocrisia. Quindi perdi un altro giorno
E’ una minaccia velata.
Se la poesia è una minaccia lascia che io muta mi allontani addestrata come solo sanno i cani mentre la notte cede all’alba le sfumature sono il niente che il giorno scarta e uccide e allora cosa resta, dei miei difetti bruciati? forse i tuoi occhi scavati nei miei sguardi, ma gli ho dimenticati quindi
Il mare intriso di Venezia Amante
Il mare costretto nelle vie le tue antiche parole che si espandono ed egoisticamente mi prendono con l’odore di salsedine che mi penetra le ossa in questa danza di amore carnale che non si ferma, m’attraversa. Poi mi resti sulla pelle tirandola a piacere come fosse per avermi o torturarmi il cuore, temerario e pazzo