Tremo ancora per i tuoi occhi rossi
Cosa è rimasto di noi
con respiri divisi
tra cielo e nuvole?
Sono rimasti soli
i nostri brevi respiri comuni
e il nostro vento
nell’argine del fiume
è scappato dal dolore,
non scompiglia più i miei capelli
ora statici, immobili
nell’assenza delle tue mani.
Resta solo, sulla mia pelle
il sale delle tue lacrime
mentre le nascondevi al mondo,
le mie braccia le custodivano
come fossero perle
che ancora bruciano il mio petto
e restano indelebili
come diamanti incastonati nell’anima.
Tremo ancora per i tuoi occhi rossi
non per droga, non per alcool
ma per il demone che ti portavi dentro
che sfogava la sua ira tra sale e rabbia.
Le mie inutili mani, troppo piccole
per raccoglierti mentre cadevi
ed il mio cuore troppo grande
per attutire il dolore
dopo il salto,
esplose.
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