L’autunno alle porte diseredate
Mi perdo tra sentieri inspiegabili, pensieri ineccepibili tra labirinti caleidoscopici. Cosa sono e costa resta nel caos di questo mondo che non si ferma, intontito rotola su assi decentrate ed io qui ferma nel centro fragile tra mille strade fradice, scende lenta la pioggia mi ricopre gli occhi ed io non vedo più resto immobile. Ferma
Lascia ed abbandona – classiche scelte di non-vita
Lascia ed abbandona case su scogliere – adatte mentre crollano. E’ consono nella razza umana. Lascia ed abbandona i tram in ritardo mentre ha luogo – scialba vuota manifestazione. Abbandona – l’aria declinata dei sentieri complicati. Per dio! Scegli la via facile – nascosto eccoti in angolo. Lascia ed ignora il Sole nelle sue ombre
Ignorami con Ego
Storpiarmi in parole fraintese mentre tacciono gli sguardi linei sottomessi al gioco dei silenzi dove i ghigni sono assensi ma celano codardi dinieghi vani. Leggero sentire tuo – voci dei gabbiani Re. Sparse mille pagine nel selciato ed ignara di tutto le ignorai nel ricercare risposte altrove nei tuoi occhi spenti, senza dove in cui
Irruente movenze per fermare Notturna Musa
Trepidazione – lucente trasuda nell’innocente velo mentre mi allontano, lenta come se l’attesa – straziante m’avesse finita. Le attese – secondi persi, lacerati in nome di minuti vani e sacrificali – spogli svaniscono i pensieri. Cuci alla mia vita – stretti vecchi fogli di giornale, stremata Musa – ora non tenterà Fuga. PIC©Daniele Cascone