Dei tempi freddi e rudi
Togliti le scarpe e affonda
in un centrimetro d’altezza
sciogliti nel freddo della notte
ed urla al vento i pensieri
dichiarati dall’alcool:
– non siamo nulla
se non i tappi a terra
i vetri rotti, le chitarre
con le corde spezzate
e le ragazzine viziate,
non siamo nulla.
Versi a caso, urlati
eri più sbronzo tu
reggevo l’ombra
seguendo a stento i ritmi
l’odore del liquore
mentre tintinnavano le birre
ed urlavi di bagni chimici
– non lo ricordo nemmeno –
lo sbronzo del bar, descritto
come fosse una poesia
quella fottuta – fredda.
La parte selvaggia, ignota prima
ancora urla – dimenandosi viva
fissata su una notte senza via.
Archivi
- Gennaio 2023
- Marzo 2020
- Agosto 2016
- Novembre 2015
- Dicembre 2014
- Novembre 2014
- Ottobre 2014
- Settembre 2014
- Agosto 2014
- Luglio 2014
- Giugno 2014
- Maggio 2014
- Aprile 2014
- Marzo 2014
- Febbraio 2014
- Gennaio 2014
- Dicembre 2013
- Novembre 2013
- Ottobre 2013
- Settembre 2013
- Agosto 2013
- Luglio 2013
- Giugno 2013
- Maggio 2013
- Aprile 2013
- Marzo 2013
- Febbraio 2013
- Gennaio 2013
- Dicembre 2012
- Novembre 2012
- Ottobre 2012
- Settembre 2012
- Agosto 2012
- Luglio 2012
- Agosto 2011
- Maggio 2011
- Aprile 2011
- Marzo 2011
- Febbraio 2011
- Gennaio 2011
- Novembre 2010
- Ottobre 2010
- Giugno 2009
- Gennaio 2007
- Dicembre 2006
- Dicembre 2000
Lascia un commento