Goccia a Goccia
Non ascolto il vento non ascolto il mare non sento bruciare il fuoco tra le dita, sulla pelle e non avverto la pioggia che scende rimbalzando lenta sull’asfalto. Muta, taciturna urlo il mio pensiero che represso si fa ascoltare dal mondo e scava la roccia, goccia a goccia.
Dammi un modo semplice
Un modo semplice per arrivare al Sole ora che anche il cielo cambia il suo colore – io immobile e nascosta dietro fiamma mal riposta ad imitare il suo tremare per non doverti ascoltare. Mille volte poi altre cento l’ennesimo censimento, una nuova conta dei pensieri la somma perfetta dei sentimenti messi in fila –
Danzatori folli del Nulla
Un vento forte su scogliera fragile crolla gracile al mareggiare lento e m’inabisso sciolta tra occhi e volti e nascondo i fianchi a sciocchi ingordi che si perdono, si lasciano e s’abbandonano. Mi perdo anche stanotte, tra i flussi e vetri rotti nei miei pensieri – nei miei pensieri lanciati in aria, finti desideri per
Dei tempi freddi e rudi
Togliti le scarpe e affonda in un centrimetro d’altezza sciogliti nel freddo della notte ed urla al vento i pensieri dichiarati dall’alcool: – non siamo nulla se non i tappi a terra i vetri rotti, le chitarre con le corde spezzate e le ragazzine viziate, non siamo nulla. Versi a caso, urlati eri più sbronzo