Danzatore di acque calme
-camminata sul bordo
ignorando sguardi
tramutando arranchi
mutando i miei occhi
nella tua solitudine
– cieco volontario.
Specchiarsi a filo
Mi inoltro instabile tra nebbie ed abisso nella fragilità tra rovi che segnano in segnali la presenza e io, taciturna assenza assorbo aria e vento nei sibili tra i rami trascinando il peso verso un nuovo punto scosceso verso paludi come equilibrista per inerzia non voluta verso stabili frammenti incrociati in foschia nei sentieri ammalati