I “blocchi scribacchini”, la musica ed il buon vino (o la buona birra)
Non so voi ( amici scrittori, pseudo-tali e scribacchini ) ma spesso mi capita di bloccarmi, come mancasse l’incipit che mi spinge a scrivere – buchi neri in cui perdo tutti i pensieri legati alla scrittura che mi attirano e mi fanno notare questo vuoto, sono momenti che odio perchè “casualmente” sono gli attimi in
L’uomo che odiava la fiction (contraddizioni)
Guardava passare, cada mattina la donna astratta – lasciata andare ignorando l’osservazione – immerso mai emerso dai giornali, dalla finzione. Era sciolto nel libido di carta – impressa aveva lasciata la faccia nei caratteri – cubitali, repressi e taciuti, poi resi uguali. In fondo tace, tanto meglio non si cura che non ha ombrello si
La finzione dell’orgoglio metropolitano
Sono altro – non sono in pezzo di pane, lasciato stracciato a lato del giornale, in pezzi frugo – nel vuoto sbagliato avendo scordato il prezzo del peccato – . E’ minimale la finzione forza sale l’emozione mentre finge – la mente – scorretta di aver reciso tutto lasciato il pasto a lutto – frammento