I “blocchi scribacchini”, la musica ed il buon vino (o la buona birra)
Non so voi ( amici scrittori, pseudo-tali e scribacchini ) ma spesso mi capita di bloccarmi, come mancasse l’incipit che mi spinge a scrivere – buchi neri in cui perdo tutti i pensieri legati alla scrittura che mi attirano e mi fanno notare questo vuoto, sono momenti che odio perchè “casualmente” sono gli attimi in cui vorrei scrivere tantissime cose ma queste si ingarbugliano in trame talmente fitte che io, piccola come sono, non riesco a venirne fuori.
Può sembrare una sciocchezza ma è parecchio fastidiosa la cosa, la sensazione è quella di una gamba che prude tantissimo ma è completamente avvolta da un gesso in cui non entra nemmeno una forchetta – non puoi farci assolutamente nulla – devi solo aspettare che questo fastidio se ne vada ( sperando sia presto ).
C’è un punto fortunato nella questione: ho trovato il rimedio naturale e piacevole.
Sono doppiamente fortunata perchè i metodi sono due ed entrambi non costosi anche se non sempre facilmente reperibili.
Primo metodo
La buona musica
Quando non mi vengono le parole giuste, le emozioni sono confuse ed i pensieri fitti di nodi che rompono i pettini della logica un po’ di buona musica è un ottimo pronto intervento. In base all’umore ed ai pensieri scelgo il genere: più si varia meglio è, l’unica attenzione è non a-variare.
Sinfonica, metal, rock o punk (etc) non ha importanza, è fondamentale arrivi esattamente nel nodo da cui parte il “blocco scribacchino”. Non faccio la lista dei gruppi per scelta, sono tanti (meglio dire troppi) ed escluderei sicuramente qualcuno, è antipatico no?
Ieri sera è successo con un album che solo due mesi fa trovavo noioso ed inconcludente, dal nulla ho deciso di riascoltarlo e con mio stupore ho scritto tre testi nel giro di poche ore.
Solitamente capita anche durante i concerti a cui decido di andare dopo tempo, sarà l’adrenalina, la foga e la voglia di stare in mezzo alle persone (succede raramente) che violentemente rompe tutti i nodi creando letteralmente un fiume in piena!
La musica è il metodo migliore, senza effetti collaterali (tranne durante i concerti e se il volume delle cuffie non è crudele nei confronti dell’organo uditivo) e lo consiglio a chi ha solo bisogno di una spintarella dolce ma efficace.
Secondo metodo
Buon vino (o buona birra, de gustibus)
Da sempre l’alcool è stato accostato ai poeti (e parenti), fosse questo vino o birra o altro ( assenzio per esempio) è consolidato che aiutasse ad ampliare la mente. Tant’è che alcuni alcolici hanno delle varianti definite “da meditazione“, il difetto è che solitamente se pregiati di tale marchiatura sono poco adatti a chi non vuole spendere eccessivamente (con la poesia finora conosco pochi che possono dire di pagarci le bollette).
Per i più curiosi esiste il vino da meditazione ma anche la birra da meditazione
Sono convinta tutti abbiate a cuore un particolare vino o un tipo particolare di birra ( o altri alcolici a cui siete affezionati), direi che è sufficiente affidarsi a loro e sperare questi con il loro spirito oltre a deliziare il gusto stuzzichino anche i pensieri, liberandoli e lasciandoli fluire.
E voi avete i vostri metodi per eliminare i fastidiosi “blocchi scribacchini?
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