L’indagatore incriminato
Raccontami in fretta di chi ero un tempo estrai ogni mio neo – il sapore della pelle esprimi quanto l’aria ha consumato i profumi profanato i miei seni – stretti al petto. Analizza i miei occhi con i tuoi, perfetti corruga la fronte per le doppie punte ad ogni unghia rotta ed imperfetta – donna
Resistenza all’Essere
Taci taci ora. non voglio niente leva le mani – lava il viso trema, anima d’Anèmia. ora crolla crolla. Attonita naufraga del Sole nel mio specchio sei mia, attorniata. gli occhi curiosando assorbono. Quanto vuoto trattieni quanto spasmo nell’inutile sforzo. nude braccia breccia accoglimi inerme. Conserta al fiore sciolta in essere – sei.
Ed è il nulla
Ed è il nulla. Ansia galleggiante s’annida nelle sbarre quattro ruote piangenti occhi turbati – cemento mugolii inconsulti in vuoti rubati, pancie piene /ed ignora /ed evita frammentariamente credi sorvola-ti in infinito cadere.
A Firenze (Versi liberi)
Firenze nascosta maestosa fanciulla tra nero e gli stormi rifugiati negli alberi. Rifugio dei folli delle anime piene tremanti di sogni e pazzi e visioni. Sei Spoglia di veli nascosta e adultera -amante del mondo a cui fingi il sereno. Bianche mura stagliate alla nera tempesta tra fronde e giardini s’alzare il vociare. La signora