Ossa rotte nella nebbia solitaria
Come distorsione delle ossa, elettrica eclettica visione mossa, inascoltata finzione mutata sgrammaticata da fumo e gomma masticata, abbandonata disfatta di un sabato sera trema trema Frena trama trama senza filo senza fine per file, inerme scansati non osservo ho scordato scartato, non regali occhi fragili pigmenti fatti vuoti. E’ stato il troppo Sole? PIC:©Azenoire English
Lo sguardo è oltre
Spara, mira lo sguardo è oltre marea espansa inesplosa nella superficie, tremula come piombo stagnante nei tremolii nelle vallate solitarie, raccolto nel senno di un sentiero dissestato o asciutto come occhi informi fissi, fissati su sguardi spenti fu manti scemano si stravolgono si spandono a terra e prosciugati scompaiono. Spara mira lo
Quiete
Vento Urla Graffi E rantolii mentali. Spariti. Incanto al soffio primordiale, Le mura sgretolate sotto flebili passi Ed i tumulti domati, Come cani addestrati Resi fermi e muti. Mare calmo non squassato da vento spavaldo. Bocca ammansita Tace, dimentica a silenzi. L’aria leggera, Impalpabile mani la carezzano. La mente tace, Sorniona fissa la quiete…
Ladri di Luce
Sparo in alto dove i fiori restano, tutto fermo immobile verso un mondo instabile. Trascino i ricordi tracimazione d’anime, scontri diurni di capelli e sguardi vuoti. Fragile al vetro sparisci appena rifletti la pena, la penna trascini su un foglio e caffè – Frantumi. Sì, è così semplice implodere e cedere se il fuoco si