27/12/13 – Solo quattro giorni alla fine dell’anno, dicono.
Regalami, regalati una serata Adele. Un sospiro nebuloso mentre il Sole dorme assopito, una spiga liquida di grano, poco cibo per il corpo e bulimia di cibo per l’anima.
Quanta dispersione termica e quanti naufraghi nei bar della provincia, tanti o troppi soli spenti dalle malinconie e dalla melanconia, siamo stelle in declino forse?
Le vedi come bruciano, le guardi mentre bruciano spavalde della loro luce eterna (fino a quando i nostri occhi saranno attenti nel cullarle …), noi siamo così, siamo forse questo?
Terreni fertili per immensi campi di fiori dispersi nella nebbia padana, immensi sentieri senza fine adornati da fango e rugiada forse? Stasera non importa, i sedili della macchina sono un letto comodo con visuale un lenzuolo nero e rotto, traspare la luce tenue dai vetri appannati dal respiro incontrollato mentre Eddie continua a cantare.
Into the wild, in terre selvagge … Noi non siamo lì, la terra selvaggia è dentro di noi e nascosta, invisibile ai cuori ciechi e sordi perché le terre inviolate devono essere difese anche con la violenza se necessario … Difendiamola e difendiamoci sempre, bastiamoci perché questo è un segreto vecchio come la terra bagnata che si incastra nelle scarpe, come la nebbia che continua a danzare tra la strada ed il cielo.
Si sta bene qui.
Stella Cadente.
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