Il gelo di un sabato notte.
I piedi gelano nella notte buia
il freddo placa ferite e paure
mentre il buio della notte prende l’anima.
Il vento flebile culla i capelli
eppure il sale scende come ghiacci,
graffi i tempi e stoni i suoi. Fuori Tempo.
Arrivi che l’inverno è gia iniziato
e ti parlano del mare, tu credi.
Arrivi la notte e ti parlano del Sole,
i suoi riflessi nei tuoi occhi, è l’una.
Il freddo nelle ossa,
il cuore che si cheta.
Graffi il cemento, cercando l’erba
quell’anima è vuota, acerba
più avanti la vita, ciò che tu credi
ora pensa, poi grida.
I tuoi pensieri attanagliano lo stomaco,
inadeguata, forse pazza
in un mondo di normali, autodistruttiva.
Nessuno che ti ferma veramente,
semplici vuote parole stantie.
Ma non ho freni!
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