Il tuo vuoto tra i sassi, tarli.
Graffiava vesti auree senza ragione
urlava se stessa in cerca di finzione
graffia e domina, letti vuoti
vuote spoglie di di stolti d’illusione.
Prendendo il primo treno te ne andrai
e la sabbia sola sa se tornerai,
fuggirai nell’inchiostro
rifugio in quel vecchio chiostro.
Le paure del vizio
l’attimo prima di andartene
lasciasti un vuoto tra i sassi,
è ancora li, aspetta i tuoi passi.
I tuoi vestiti ancora sparsi
i tuoi pensieri saranno arsi,
tacevi dei tuoi intarsi
t’ho temuta donna, mio tarlo.
Vento prende tempo,
spreme l’anima contorta
“no!” urlo non ora per farlo
necessito di crearlo.
Archivi
- Gennaio 2023
- Marzo 2020
- Agosto 2016
- Novembre 2015
- Dicembre 2014
- Novembre 2014
- Ottobre 2014
- Settembre 2014
- Agosto 2014
- Luglio 2014
- Giugno 2014
- Maggio 2014
- Aprile 2014
- Marzo 2014
- Febbraio 2014
- Gennaio 2014
- Dicembre 2013
- Novembre 2013
- Ottobre 2013
- Settembre 2013
- Agosto 2013
- Luglio 2013
- Giugno 2013
- Maggio 2013
- Aprile 2013
- Marzo 2013
- Febbraio 2013
- Gennaio 2013
- Dicembre 2012
- Novembre 2012
- Ottobre 2012
- Settembre 2012
- Agosto 2012
- Luglio 2012
- Agosto 2011
- Maggio 2011
- Aprile 2011
- Marzo 2011
- Febbraio 2011
- Gennaio 2011
- Novembre 2010
- Ottobre 2010
- Giugno 2009
- Gennaio 2007
- Dicembre 2006
- Dicembre 2000
Lascia un commento