Framed desire
Strade molteplici si incrociano,
scontri ed incontri incessanti.
Ogni urto lascia cicatrici,
lievi o indelebili che siano.
Per questo talvolta la paura di mettersi in gioco prevale sul tutto, anche sul vivere; si teme l’errore o il cambiamento. Si preferisce stare su ciò che si conosce anche se non è ciò che cerchiamo; non siamo abbastanza pazzi da renderci conto che ciò a cui siamo abituati non è ciò di cui abbiamo bisogno e tendiamo a stare su giacigli già preparati poiché non abbiamo certezze nel ricercare i materiali per costruire il nostro personale.
Il coraggio di scegliere la strada meno battuta quella evitata, svista, isolata; perseguire un obiettivo chiaro nella mente e nel cuore: l’essere veramente felici, o meglio sereni e sinceri con se stessi.
Certi stati d’animo si curano rivolgendosi poche attenzioni, amandosi un pò di più; altri invece hanno bisogno di qualcosa più raro e intenso. Si cerca riparo nelle difese che ci si costruisce negli anni, e ci si crede forti ed impassibili a questo desiderio che si cela dentro, pian piano sgretola le barriere e quando troviamo quello sguardo ogni muro cade a pezzi e siamo inermi.
Increduli ed inermi, storditi da quel rumore assurdo prodotto dal crollo di ciò da noi reputato indistruttibile; abbiamo freddo e cerchiamo riparo in quello sguardo che ci ha stravolti. Resta il fatto che la vita non è un film, non sempre quello sguardo è lì per accoglierci e dare calore; talvolta certi sguardi servono solo a far capire ciò di cui si ha bisogno e a darci quella scossa che ci fa intendere che non siamo sulla strada giusta e ci avvisa di cambiare rotta.
Dopo sguardi che mi han fatto capire che la mia direzione era totalmente sbagliata, dopo pensieri e dubbi; trovare quello sguardo; quello che mi ha dato il calore dopo il crollo delle barriere, è stata una fortuna. Me ne rendo conto ogni giorno di più.
I saw my soul playing
with ghosts and fairies,
cobweb in the corners
and spiders trough the hairs.
Crazy dance to the moon,
flashing darkness in my eyes.
Here to catch me,
fool me with your desire
give me new dreams and fires.
Fireflies and waves
in this winter sea,
leaves are falling down to
the road, not pieces of my heart.
Kidding question,
sleep is coming lately
tonight I feel you most.
Touch and feel,
I’m lost in your cobweb
my sweet spider.
Trasudare come una ragnatela immersa nella brina di una mattina umida d’autunno, leggera ma con quel peso che non grava e che, contrariamente al previsto, è gradito ed apprezzato. Sospesi tra l’aria ed il vento, ma rilassati come su un amaca; mi rendo conto dell’assurdità ma è l’unico paragone che mi rende l’idea della sensazione reale e non ce ne sono altre di simili. L’unico metodo per trovare questa sensazione è restare sul filo del nostro obiettivo.
Johnny cash & June carter – That old time feeling
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