Rarefai il mondo attorno
Vento che prende i capelli
piglia il profumo dei ricordi
eterni attimi
riparo fittizio
tra le porte della vecchia chiesa,
disperdimi tra le fronde
mentre questo finto sole illumina.
Nascitura lamina
ti fondi a questo gelido discorso,
gli arti freddi fremono
come rami nella bufera
e le tue trecce scendono
come torce spente.
Specchi per le allodole
gli occhi tuoi dolci,
spargi veleno su pietanze
siamo tossici, di vita e passione
le nostre droghe rare.
Come rarefatta è l’aria
che si spegne nei polmoni,
e rarefatto è il nostro tempo
ora che non sei con me
lui si consuma come il vino
ma non lascia alcun sapore,
mio vento imperituro, caro e freddo.
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