Le frane del vuoto nuovamente scoperto
Ho lasciato al vento
il diritto non richiesto –
sulla riva resta, tace
e si vanta nelle onde
impetuoso nello sguardo.
La pelle fragile, foglia
in cielo d’autunno
la mia sottile ironia –
sottile come l’aria
fermata sulla porta
nell’incontro dei colori.
Sono ferma – il ciglio
immobile trema
l’inverno svegliato
nel terrore del cielo –
scavato da dentro.
Resto prolissa – parole
sentieri inattesi
viali scoscesi, spenti ora
senti? Il rumore assordante –
è il vuoto incombente, i giorni
restanti che svaligiano frane
che inerti s’arrendono – a nuovo.
PIC©Annalisa Gaeta
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