Perdere è il prezzo
Infinita la dolcezza – col vuoto tra le mani
rispecchia nei tuoi tarli, insicurezze
tremanti occhi incerti, vacui – acquosi
soffitte tremanti sotto piedi sicuri
– solo delle loro incertezze
nel dominio consolidato della polvere
nei deliri di spirito e acetilene – aspro
come il tuo sapore stantio di fritto
– il tuo esalato pensiero finto.
Mani che tremano, nervi impazziti
le prime sono le vene – fragili
nel tuo movimento incessante
occhi consueti ammansiti dal nulla
– troppa luce, troppa vita. Polvere
di incessante spasmo in cui cadi,
pensieri caduti ed abbandonati
agli angoli di bocche compiacenti.
Perdere è il prezzo
– te stesso il soggetto.
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