Le tue mani, ora così sole
Botte e botta al cerchio
s’espande appena, niente eco
m’immischio in fretta
non ho scena – mi dileguo
niente trema. Presto è il tempo
il baleno del lamento
il momento senza l’empio
la mediocrità bruciata
nel vilipendio del sentimento
– scontato all’infinito.
Mille
Cento
Dieci
Zero
Zero
Zero
Edulcorante facile per anime imbottite
la trasgressione in vendita, lime di cicale
le vite in vetrina, sbaraglio in latrine
cosa resta o cosa sei? Rimasugli d’ego
restanti ai margini, le strade inutili
e le voci tagliate dall’ultimo venuto
e di te non resta niente, vuoto di corrente
le sinapsi ospitate in scarpe malandate.
– cosa può restare ancora?
e cosa puoi pensare ancora?
Nel durare delle sere
nelle frane senza nome
in tutti i volti senza colore
in tutti gli occhi uguali
negli Osanna non creduti
nei tuoi jeans distrutti
la tua pelle spenta
i tuoi occhi vuoti
le tue mani
ora
così
sole.
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